La tecnologia blockchain

by antonellocamilotto.com


La blockchain è un registro di contabilità condiviso e immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni in una rete commerciale.


Un asset può essere tangibile (una casa, un'auto, denaro, terra) o intangibile (proprietà intellettuale, brevetti, copyright, branding). Praticamente qualsiasi cosa che abbia un valore può essere rintracciata e scambiata su una rete blockchain, riducendo rischi e costi per tutti gli interessati.


Perché la blockchain è importante

Il business si basa sulle informazioni. Più sono rapide e accurate, meglio è. La blockchain è ideale per trasmettere queste dati perché fornisce informazioni immediate, condivise e completamente trasparenti archiviate in un registro immutabile a cui possono accedere solo i membri di rete autorizzati. Una rete blockchain può, tra le altre cose, tracciare ordini, pagamenti, account, produzione e molto altro ancora. E dato che i membri condividono una visione univoca della verità, è possibile vedere tutti i dettagli di una transazione end-to-end, generando così maggiore fiducia, oltre a nuove opportunità in termini di efficienza.


Elementi chiave di una blockchain


Tecnologia di registro distribuito

Tutti i partecipanti alla rete hanno accesso al registro distribuito e al record immutabile di transazioni in esso contenuto. Con questo registro condiviso, le transazioni vengono annotate una sola volta, eliminando la duplicazione dei compiti, tipica delle reti di business tradizionali.


Record immutabili

Nessun partecipante potrà modificare o manomettere una transazione, una volta annotata nel registro condiviso. Se un record di transazione contiene un errore, dovrà essere aggiunta una nuova transazione per correggere l'errore, dopodiché entrambe le transazioni saranno visibili.


Contratti intelligenti

Per accelerare le transazioni, un set di regole, chiamate contratto intelligente (smart contract), viene memorizzato sulla blockchain ed eseguito automaticamente. Un contratto intelligente può definire le condizioni per i trasferimenti di obbligazioni aziendali, includere le condizioni per l'assicurazione di viaggio da pagare e molto altro ancora.


Come funziona la blockchain


Ogni volta che avviene una transazione, questa viene registrata come un "blocco" di dati

Queste transazioni rappresentano il movimento di un asset che può essere tangibile (un prodotto) o intangibile (intellettuale). Questo blocco di dati può riportare le informazioni che si desiderano: chi, cosa, quando, dove, quanto e persino delle condizioni - come la temperatura di una spedizione di cibo.


Ogni blocco è collegato a quelli che lo precedono e che lo seguono

Questi blocchi formano una catena di dati man mano che un asset si sposta da un luogo all'altro o cambia il proprietario. I blocchi attestano l'ora e la sequenza esatte delle transazioni e i blocchi si collegano in modo sicuro tra loro per evitare che uno di essi venga alterato o inserito tra due blocchi esistenti.


Le transazioni sono bloccate tra loro in una catena irreversibile: una blockchain

Ogni blocco aggiuntivo rafforza la verifica del blocco precedente e quindi dell'intera blockchain. Questo fa sì che la blockchain sia a prova di manomissione, offrendo l'elemento chiave dell'immutabilità. Questo elimina la possibilità di manomissioni da parte di malintenzionati e crea un registro di transazioni di cui tu e gli altri membri della rete potete fidarvi.


Vantaggi della blockchain


Cosa deve cambiare

Le operazioni spesso sprecano risorse in registrazioni duplicate e convalide di terzi. I sistemi di conservazione dei record possono essere vulnerabili a frodi e attacchi informatici. La trasparenza limitata può rallentare la verifica dei dati. E con l'arrivo dell'IoT, i volumi delle transazioni sono esplosi. Tutto questo rallenta l'attività di business e incide negativamente sul risultato finanziario e significa che ci serve un modo migliore. Entra nel mondo della blockchain.


Maggiore fiducia

Con la blockchain, in qualità di membro di una rete di soli partecipanti, puoi confidare nel fatto che stai ricevendo dati accurati e tempestivi e che i tuoi record della blockchain confidenziali saranno condivisi solo con i membri della rete a cui hai specificamente concesso l'accesso.


Maggiore sicurezza

Il consenso sull'accuratezza dei dati è richiesto per tutti i membri della rete e tutte le transazioni convalidate sono immutabili perché vengono registrate in modo permanente. Nessuno, nemmeno un amministratore di sistema, può eliminare una transazione.


Più efficienze

Avendo un registro distribuito condiviso tra i membri di una rete, le riconciliazioni di record diventano inutili e possono essere eliminate. E per accelerare le transazioni, un set di regole, il cosiddetto contratto intelligente (o smart contract), può essere memorizzato sulla blockchain ed eseguito automaticamente.


Tipi di reti blockchain


Esistono vari modi per costruire una rete blockchain. Tali reti possono essere pubbliche, private, basate su autorizzazioni o create da un consorzio.


Reti blockchain pubbliche

Una blockchain pubblica è una rete a cui chiunque può accedere e partecipare, come ad esempio Bitcoin. Gli inconvenienti potrebbero includere la necessità di una notevole potenza di calcolo, poca o nessuna privacy a tutela delle transazioni e scarsa sicurezza. Queste sono considerazioni importanti per i casi d' uso aziendali della blockchain.


Reti blockchain private

Una rete blockchain privata, similmente a una rete blockchain pubblica, è una rete peer-to-peer decentralizzata. Tuttavia, una singola organizzazione governa la rete, controllando chi è autorizzato a partecipare, eseguire un protocollo di consenso e mantenere il registro condiviso. A seconda del caso d'utilizzo, questo tipo di rete può incentivare in modo significativo la fiducia e la sicurezza tra i partecipanti. Una blockchain privata può essere protetta da un firewall aziendale e addirittura essere gestita in hosting on-premise.


Reti blockchain con autorizzazioni

Le attività di business che impostano una blockchain privata generalmente creano una rete blockchain basata su autorizzazioni. È importante tenere presente che anche le reti blockchain pubbliche possono essere basate su autorizzazioni. In questo caso si pongono dei limiti relativamente a chi è autorizzato a partecipare alla rete e a quali transazioni può partecipare. I partecipanti devono ottenere un invito o un permesso per partecipare.


Blockchain di un consorzio

Più organizzazioni possono condividere le responsabilità della gestione di una blockchain. Queste organizzazioni pre-selezionate stabiliranno chi può inoltrare transazioni o accedere ai dati. Una blockchain consortile è la soluzione ideale per il business in quanto tutti i partecipanti devono essere autorizzati e hanno una responsabilità condivisa per la blockchain.


Sicurezza della blockchain


Sistemi di gestione del rischio per le reti blockchain

Quando si costruisce un'applicazione blockchain aziendale, è importante avere una strategia di sicurezza completa che utilizzi framework di cybersecurity, servizi di garanzia e best practice per ridurre i rischi contro attacchi e frodi.


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Autore: by Antonello Camilotto 11 settembre 2025
Il futuro del digitale non è più soltanto sulla Terra. Con il progetto Lunar Vault, il primo datacenter lunare, l’umanità compie un passo che fino a pochi anni fa apparteneva solo alla fantascienza. Un’infrastruttura tecnologica costruita direttamente sul nostro satellite naturale, capace di custodire e gestire dati in un ambiente estremo e affascinante. Perché portare i dati sulla Luna? Dietro questa impresa c’è un’idea semplice ma visionaria: liberare la Terra da parte del peso energetico e ambientale dei datacenter tradizionali. Lunar Vault sfrutta i poli lunari, dove la luce del Sole è presente quasi tutto l’anno, garantendo un flusso costante di energia solare. Inoltre, il vuoto spaziale e le basse temperature offrono condizioni naturali che possono essere utilizzate per il raffreddamento dei server. Un altro aspetto non trascurabile è la sicurezza: un datacenter sulla Luna è praticamente al riparo da disastri naturali, attacchi fisici o sabotaggi, diventando un luogo ideale per ospitare i dati più sensibili del pianeta. Le sfide di Lunar Vault La realizzazione del progetto non è stata priva di ostacoli. I tecnici hanno dovuto affrontare il problema delle radiazioni cosmiche, che minacciano i componenti elettronici, e sviluppare sistemi robotici autonomi capaci di costruire la struttura senza la presenza costante di astronauti. Anche le comunicazioni richiedono tecnologie avanzate: la trasmissione dei dati avviene tramite collegamenti laser ad altissima velocità, con un ritardo minimo di circa 1,3 secondi tra Terra e Luna. Un simbolo di progresso e potere Lunar Vault non è solo un’infrastruttura tecnologica: è anche un simbolo geopolitico. Avere il controllo di un datacenter nello spazio significa conquistare un vantaggio strategico, aprendo la strada a un’economia digitale interplanetaria. Allo stesso tempo, sarà una risorsa per la ricerca scientifica, offrendo supporto immediato alle missioni spaziali e alla gestione dei dati provenienti da esperimenti lunari e futuri viaggi verso Marte. Un nuovo orizzonte Con Lunar Vault si apre una nuova pagina della storia digitale. La Luna diventa non solo un luogo da esplorare, ma anche un nodo vitale per le reti del futuro. Oggi custodire i dati tra le stelle può sembrare un’idea visionaria, ma domani potrebbe diventare la normalità. Il cielo non è più il limite: ora i nostri file viaggiano oltre l’atmosfera, trovando rifugio in una cassaforte di dati sospesa nello spazio. Vuoi che ti proponga anche una versione più breve, da quotidiano online, con un taglio da notizia flash?
Autore: by Antonello Camilotto 11 settembre 2025
Dal 2019, la Russia sta sviluppando il progetto Runet, una rete Internet nazionale con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dal web globale e rafforzare il controllo sulle informazioni all'interno dei confini nazionali. Questo progetto mira a incanalare il traffico web attraverso nodi controllati dallo Stato e a implementare sistemi avanzati di filtraggio e sorveglianza, simili al "Great Firewall" cinese. Nonostante gli sforzi del governo russo, la completa disconnessione dalla rete Internet globale non è ancora avvenuta. Il Paese continua a dipendere in larga misura da tecnologie e infrastrutture estere. Tuttavia, il controllo sulle attività online è aumentato significativamente: negli ultimi anni, Mosca ha bloccato o limitato l'accesso a piattaforme occidentali come Facebook e X (precedentemente Twitter) e ha intensificato le restrizioni sull'uso delle VPN, strumenti utilizzati dai cittadini per aggirare i blocchi. La legge sull'Internet sovrano, entrata in vigore il 1° novembre 2019, impone agli operatori di telecomunicazioni l'installazione di apparecchiature statali per analizzare e filtrare il traffico, consentendo al Roskomnadzor, l'ente federale russo per la supervisione delle telecomunicazioni, di gestire centralmente il traffico Internet e limitare l'accesso ai siti vietati. Nonostante questi sviluppi, la realizzazione completa di un Runet autonomo presenta sfide significative. La Russia ospita migliaia di provider Internet, rendendo complessa l'implementazione di un controllo centralizzato. Inoltre, la dipendenza da tecnologie e software stranieri complica ulteriormente l'obiettivo di una rete completamente sovrana. In sintesi, mentre la Russia ha compiuto passi significativi verso la creazione di un Internet "sovrano", il processo è ancora in corso e presenta numerose sfide tecniche e politiche. Il controllo sulle informazioni online è aumentato, ma la completa indipendenza dalla rete globale rimane un obiettivo non ancora raggiunto.
Autore: by Antonello Camilotto 11 settembre 2025
Nell'epoca dell'iperconnessione e della comunicazione istantanea, la persuasione ha subito una profonda trasformazione. Oggi si parla sempre più spesso di Persuasione 2.0, un'evoluzione della classica arte del convincere che si muove tra algoritmi, social media, intelligenza artificiale e nuovi linguaggi digitali. Ma cosa significa esattamente? E in che modo influisce sulle nostre decisioni quotidiane? Cos’è la Persuasione 2.0? La Persuasione 2.0 è l’insieme di strategie, tecnologie e dinamiche psicologiche che mirano a orientare pensieri, comportamenti e decisioni nell’ambiente digitale. A differenza della persuasione tradizionale — basata sul rapporto diretto, sull’oratoria o sul marketing classico — quella 2.0 si fonda su: Big data e profilazione: ogni nostra azione online lascia tracce. Queste informazioni vengono raccolte e analizzate per costruire messaggi personalizzati, capaci di parlare al singolo utente con una precisione mai vista prima. Automazione e IA: chatbot, sistemi di raccomandazione, intelligenze artificiali generative. Tutti strumenti in grado di veicolare contenuti persuasivi su larga scala e in tempo reale. Social proof digitale: like, commenti, recensioni e follower sono diventati metriche persuasive, simboli di approvazione sociale che influenzano le scelte degli utenti. Design comportamentale (nudge design): interfacce e user experience sono progettate per orientare l’utente verso determinate azioni, sfruttando bias cognitivi e microinterazioni. Le tecniche persuasive nell’ambiente digitale Nel contesto della Persuasione 2.0, le tecniche classiche vengono adattate e potenziate: Storytelling algoritmico: i contenuti narrativi vengono costruiti (o selezionati) in base agli interessi dell’utente. Netflix, TikTok e Spotify usano la personalizzazione narrativa per fidelizzare. FOMO (Fear of Missing Out): notifiche push, offerte a tempo limitato e “ultimi pezzi disponibili” stimolano l’urgenza e il desiderio di non restare esclusi. Retargeting pubblicitario: un annuncio che ci segue ovunque non è un caso. È una strategia mirata a rafforzare l’impatto persuasivo ripetendo il messaggio nel tempo e nei contesti più rilevanti. Influencer marketing: le figure pubbliche digitali diventano canali persuasivi potenti, grazie alla fiducia e al senso di vicinanza che instaurano con i follower. Implicazioni etiche e sociali La potenza della Persuasione 2.0 solleva interrogativi rilevanti. Quando la persuasione diventa manipolazione? Dove si colloca il confine tra coinvolgimento e condizionamento? La personalizzazione estrema può rafforzare le bolle informative, limitando l’esposizione a idee differenti. Inoltre, la capacità delle piattaforme di anticipare e influenzare i desideri degli utenti pone questioni su libertà di scelta, autonomia cognitiva e responsabilità degli attori digitali. Serve una nuova consapevolezza? La Persuasione 2.0 non è né buona né cattiva di per sé. È uno strumento potente, e come tale richiede competenza e coscienza critica da parte sia di chi la utilizza sia di chi la subisce. Per affrontarla serve un’educazione digitale che vada oltre la tecnica, abbracciando anche l’etica, la psicologia e la sociologia. Nel mondo della persuasione digitale, chi sa leggere i meccanismi è anche chi può scegliere davvero.
Autore: by Antonello Camilotto 10 settembre 2025
Il termine Digital Detox indica la scelta consapevole di ridurre o sospendere temporaneamente l’uso di dispositivi digitali come smartphone, computer, tablet e social network. È una pratica che nasce dall’esigenza di ristabilire un equilibrio tra la vita online e quella offline, sempre più minacciato dall’iperconnessione tipica della società moderna. Perché nasce il bisogno di Digital Detox? Negli ultimi anni, il tempo trascorso davanti agli schermi è cresciuto in modo esponenziale. Notifiche continue, messaggi, email e aggiornamenti costanti ci tengono in uno stato di “allerta digitale” che può generare stress, ansia e difficoltà di concentrazione. Il Digital Detox nasce quindi come risposta a: sovraccarico informativo, causato dal flusso incessante di notizie e contenuti; dipendenza da smartphone e social, che porta a controllare compulsivamente le notifiche; riduzione della qualità del sonno, legata alla luce blu degli schermi e all’uso serale dei dispositivi; calo della produttività, dovuto alla frammentazione dell’attenzione. Benefici del Digital Detox Prendersi una pausa dal digitale non significa rinunciare alla tecnologia, ma imparare a utilizzarla in modo più equilibrato. I principali vantaggi includono: maggiore concentrazione e produttività; riduzione dello stress e dell’ansia; miglioramento delle relazioni interpersonali, grazie a una comunicazione più autentica e senza distrazioni; migliore qualità del sonno; più tempo libero da dedicare a hobby, lettura o attività all’aperto. Come praticare il Digital Detox Non esiste un unico modo per intraprendere un percorso di Digital Detox: ciascuno può adattarlo al proprio stile di vita. Alcune strategie semplici sono: stabilire orari precisi in cui non usare dispositivi elettronici (ad esempio durante i pasti o prima di dormire); disattivare le notifiche non essenziali; dedicare almeno un giorno alla settimana senza social network; praticare attività che non richiedono tecnologia, come sport, meditazione o passeggiate; usare applicazioni che monitorano e limitano il tempo trascorso online. ๏ปฟ Il Digital Detox non è una moda passeggera, ma una pratica sempre più necessaria per preservare il benessere psicofisico. In un mondo dove la connessione è costante, scegliere di “staccare” diventa un atto di cura verso se stessi, utile a ritrovare equilibrio, consapevolezza e autenticità nei rapporti con gli altri e con il proprio tempo.
Autore: by Antonello Camilotto 9 settembre 2025
Nel mondo digitale di oggi, i blog sono diventati una parte integrante delle nostre vite online. Da fonti di informazioni personali a vere e proprie piattaforme di condivisione di conoscenze, i blog hanno una storia affascinante. In questo articolo, esploreremo la nascita del blog e la sua evoluzione nel corso degli anni. I primi passi La storia del blog risale agli anni '90, quando l'Internet stava iniziando a diffondersi nel mondo. Mentre molti siti web erano statici e controllati da poche persone, il concetto di "web log" o "blog" ha iniziato a prendere forma. Il termine "web log" fu coniato da Jorn Barger nel 1997 per descrivere la pratica di tenere un diario online di link interessanti. Questi primi blog erano essenzialmente elenchi di collegamenti e riflessioni personali, spesso aggiornati manualmente. La piattaforma di blogging di successo Il vero cambiamento avvenne nel 1999, quando Pyra Labs introdusse Blogger, una piattaforma di blogging che rese più accessibile la creazione di un blog personale. Blogger consentiva agli utenti di creare e gestire facilmente i propri blog senza la necessità di conoscenze tecniche approfondite. Questa piattaforma aprì le porte a milioni di persone che volevano condividere le proprie idee e esperienze online. La popolarità dei blog Con l'avvento di piattaforme di blogging come Blogger, la popolarità dei blog ha iniziato a crescere rapidamente. Le persone hanno scoperto che potevano creare contenuti personalizzati, condividere le proprie passioni e connettersi con gli altri attraverso i blog. I blog sono diventati un luogo in cui le persone potevano esprimere le proprie opinioni, fornire consigli, documentare i viaggi e molto altro ancora. La trasformazione dei blog in professione Negli anni successivi, i blog hanno cominciato a trasformarsi in fonti di reddito per alcuni. Gli inserzionisti hanno riconosciuto il potenziale dei blog come piattaforme pubblicitarie e hanno iniziato a collaborare con i blogger per promuovere i loro prodotti o servizi. Questo ha dato vita a una nuova forma di lavoro: il blogger professionista. Alcuni blogger sono riusciti a monetizzare le proprie passioni e talenti, trasformando il blogging in una vera e propria professione. L'evoluzione dei blog Con il passare degli anni, i blog hanno continuato a evolversi. Sono emerse piattaforme di blogging più avanzate e personalizzabili, consentendo ai blogger di creare siti web unici e accattivanti. I blog si sono arricchiti di immagini, video, podcast e interazioni sociali. Inoltre, con l'avvento dei social media, i blog hanno iniziato a integrarsi in un ecosistema più ampio, consentendo agli utenti di condividere i propri contenuti su diverse piattaforme e raggiungere un pubblico più vasto. La nascita del blog ha aperto nuove possibilità nella comunicazione digitale. Dai suoi umili inizi come elenco di collegamenti, il blog è diventato una forma di espressione personale, di condivisione di informazioni e di guadagno economico. Oggi, i blog sono una parte essenziale del panorama digitale, offrendo una vasta gamma di contenuti che spaziano dagli argomenti più seri a quelli più leggeri. La loro evoluzione continua a essere guidata dall'innovazione tecnologica e dalla voglia delle persone di condividere le loro storie con il mondo. ๏ปฟ
Autore: by Antonello Camilotto 9 settembre 2025
Il termine malware deriva dall’unione di “malicious” e “software” e indica qualsiasi programma informatico creato con l’intento di danneggiare un sistema, rubare informazioni o sfruttare risorse senza il consenso dell’utente. La sua storia è strettamente intrecciata con l’evoluzione dei computer e di Internet. Gli anni ’70 e ’80: i primi esperimenti I primi esempi di malware non avevano scopi criminali, ma erano perlopiù esperimenti accademici o dimostrazioni tecniche. Creeper (1971) : considerato il primo virus informatico, si diffondeva tra i computer DEC su rete ARPANET, mostrando il messaggio “I’m the creeper, catch me if you can!”. Elk Cloner (1982) : uno dei primi virus a colpire personal computer, diffondendosi tramite floppy disk sui sistemi Apple II. In questa fase, il malware era più che altro una curiosità tecnologica. Anni ’90: la diffusione di massa Con la popolarità dei PC e di Internet, i virus iniziarono a diffondersi rapidamente. Virus come Michelangelo o Melissa causarono enormi disagi, infettando migliaia di macchine in pochi giorni. Nacquero i primi antivirus, con lo scopo di individuare e rimuovere queste minacce. I malware iniziarono ad avere un impatto economico concreto, danneggiando aziende e utenti. Anni 2000: worm, trojan e botnet La crescente connessione a Internet aprì nuove possibilità ai cybercriminali. Worm come ILOVEYOU (2000) e Code Red (2001) sfruttavano vulnerabilità per diffondersi in modo autonomo. I trojan iniziarono a camuffarsi da software legittimi per ingannare gli utenti. Le botnet, reti di computer infetti controllati da remoto, divennero strumenti potenti per inviare spam o lanciare attacchi DDoS. Anni 2010: cybercrime organizzato Il malware si trasformò in un business. Gruppi criminali iniziarono a sviluppare software dannoso con fini economici. Ransomware come Cryptolocker e WannaCry cifravano i dati degli utenti chiedendo un riscatto in criptovalute. I malware bancari miravano a rubare credenziali e fondi. Emersero i kit di exploit venduti nel dark web, che abbassarono la barriera d’ingresso al cybercrime. Oggi: minacce sofisticate e mirate Il malware moderno è sempre più complesso e mirato. I rootkit e gli spyware cercano di restare nascosti il più a lungo possibile. I malware industriali, come Stuxnet, hanno mostrato che queste armi digitali possono persino sabotare infrastrutture critiche. Oggi il ransomware continua a essere la minaccia più redditizia, spesso gestito come un vero e proprio servizio (Ransomware-as-a-Service). La storia del malware riflette l’evoluzione della tecnologia e delle società digitali. Da semplici esperimenti, si è trasformato in uno strumento di criminalità organizzata, guerra informatica e spionaggio. Oggi la sfida principale non è solo tecnica, ma anche culturale: diffondere la consapevolezza e adottare comportamenti sicuri rimane il miglior modo per difendersi.
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