Lotta ai deepfake che diffondono fake news

Il “codice di buone pratiche sulla disinformazione” è stato introdotto nel 2018 allo scopo di contrastare la diffusione online delle notizie false. Solo i firmatari devono rispettare il codice e mettere in atto misure per arginare il fenomeno delle fake news. La nuova versione prevede altri obblighi e diventerà uno strumento di co-regolamentazione che si collegherà al Digital Services Act (DSA).
Le Big Tech dovranno implementare misure per contrastare le “pratiche manipolative”, come i deepfake. Si tratta di contenuti (soprattutto video) creati con l’intelligenza artificiale che sembrano provenire da fonti autorevoli (politici e altri personaggi pubblici). La nuova versione del codice prevede inoltre l’obbligo di fornire più trasparenza sulle inserzioni politiche e dati sul numero di bot rimossi.
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