Quando Internet era giovane: i pionieri della connessione negli anni ’90

Negli anni ’90 Internet cominciava a entrare nelle case e negli uffici, ma era ancora un territorio nuovo e misterioso. Oggi bastano pochi secondi per essere online, ma trent’anni fa collegarsi significava affrontare una vera e propria avventura tecnologica, fatta di modem rumorosi, linee telefoniche occupate e pazienza infinita.
I primi passi nel mondo digitale
All’inizio degli anni ’90, in Italia come nel resto del mondo, la rete non era ancora accessibile a tutti. Le università e alcune grandi aziende erano collegate tramite reti accademiche o interne, ma per il pubblico arrivarono i primi provider commerciali: società che offrivano, dietro pagamento di un abbonamento, la possibilità di “entrare” in Internet.
Tra i pionieri italiani si ricordano nomi come MC-link, Video On Line, InWind, Tiscali e Tin.it. Erano gli anni in cui gli utenti scoprivano la posta elettronica, i primi forum e le chat IRC, strumenti che avrebbero cambiato per sempre il modo di comunicare.
Il rito del modem e il suono della connessione
Per collegarsi serviva un computer con modem analogico, di solito a 14.4 o 28.8 kbps, che si collegava alla presa del telefono. La connessione era “dial-up”: il modem componeva un numero, stabiliva la comunicazione e solo allora si poteva navigare. Il tipico suono gracchiante del modem che tentava di agganciarsi alla linea è rimasto un simbolo indelebile di quell’epoca.
Navigare significava anche occupare la linea telefonica: durante la connessione nessuno poteva fare o ricevere chiamate, e ogni minuto aveva un costo. Per molti, la sera tardi o la notte erano gli unici momenti “sicuri” per esplorare la rete senza rischiare la bolletta salata.
Contenuti e comunità: un Internet più piccolo, ma più intimo
I siti web degli anni ’90 erano semplici, leggeri e spesso amatoriali. Le immagini si caricavano lentamente, e le pagine erano dominate dal testo. Non esistevano i social network: le comunità online si ritrovavano nei newsgroup, nelle mailing list o nelle chat IRC, dove si parlava di tutto, dall’informatica alla musica, dal cinema ai giochi.
Era un Internet più ingenuo, ma anche più partecipativo: chi sapeva un po’ di HTML poteva creare una pagina personale su Geocities o Tripod e contribuire direttamente alla crescita del web.
L’evoluzione verso la banda larga
Con la fine degli anni ’90 arrivarono le connessioni ISDN e poi l’ADSL, che permisero di restare online senza bloccare il telefono e a velocità impensabili fino a poco tempo prima. Da quel momento Internet smise di essere un’esperienza “da pionieri” e cominciò a diventare parte della vita quotidiana.
Un’epoca che ha fatto scuola
Oggi Internet è ovunque, ma chi ha vissuto gli anni ’90 ricorda quella sensazione di scoperta e di libertà dei primi collegamenti. Ogni pagina caricata era una conquista, ogni e-mail un piccolo miracolo tecnologico. I primi provider e gli utenti di allora hanno gettato le basi del mondo connesso che conosciamo oggi.
© 𝗯𝘆 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗖𝗮𝗺𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗼
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