Mezzo secolo fa nasceva, negli USA, il codice a barre

Celebrati i 50 anni del codice a barre GS1, inizialmente noto come UPC (Universal Product Code).
Uno standard nato dall’accordo siglato mezzo secolo fa (il 3 aprile 1973) da alcune delle più importanti aziende del largo consumo negli Stati Uniti, con l’obiettivo di semplificare l’identificazione dei prodotti, protagonista di un’evoluzione che non si è mai interrotta.
Attualmente, è oggetto di miliardi di scansioni ogni giorno, impiegato da oltre due milioni di imprese a livello globale, sia per la tracciabilità che per la gestione delle informazioni che riguardano gli articoli lungo tutta la filiera.
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Una curiosità: il primo prodotto acquistato in negozio con il Bip tipico del codice a barre è stata una confezione di chewing-gum Wrigley’s al gusto Juicy Fruit, in un supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio, al prezzo di 0,61 dollari. Erano le ore 08:01 del 26 giugno 1974.
Il codice a barre è sbarcato in Europa nel 1977 e l’anno successivo in Italia con la nascita di Indicod (oggi GS1 Italy).
Per completezza d’informazione va segnalato che, ben prima dell’accordo di mezzo secolo fa, di cui oggi si celebra la ricorrenza, due studenti di ingegneria dell’Università di Drexel, Bernard Silver e Norman Joseph Woodland, iniziarono a lavorare sull’idea di un sistema per etichettare i prodotti su richiesta del direttore di un supermercato. Era la fine degli anni ’40.
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